Dati Pubblici Coronavirus ecco dove
Tempo fa Conte disse che il governo ci avrebbe fatto conoscere i dati pubblici coronavirus con la comunità scientifica. Ma purtroppo ancora non si sa nulla, mentre i whistleblower stanno inviando informazioni su CovidLeaks”. Informazioni mai rivelate prima e che adesso si sta cercando il modo su come divulgare al pubblico.
Lo dice Marco Cappato, leader dell’associazione Luca Coscioni. “Tutti i dati sul coronavirus devono essere pubblici, è fondamentale per decidere come muoversi e per valutare le decisioni del governo”, ricorda. Scopriamo insieme i dati Pubblici Coronavirus ecco dove.
Dati Pubblici Coronavirus ecco dove
Ma perchè è così difficile mostrare i dati della pandemia? “I dati oggi vengono raccolti dalle regioni che li inviano all’Iss che poi pubblica quello che decide di pubblicare”, ci spiega Marco Cappato. “I numeri principali che vengono comunicati a livello provinciale sono i contagi, i ricoverati in terapia intensiva e i decessi.
Questi dati sono aggregati e non in formato aperto. Per esempio noi sappiamo il numero totale dei ricoverati in terapia intensiva, ma non i flussi: quanti pazienti escono ed entrano ogni giorno, non sappiamo le dinamiche del contagio e gli scienziati non possono analizzarli”.
A cosa serve rendere pubblici i dati Coronavirus?
Rendendoli pubblici si potrebbero correlare con l’inquinamento di una determinata area, o con l’affollamento dei mezzi pubblici, anche su piccoli comuni. Oggi questo non è possibile, e significa impedire alla comunità scientifica di analizzarli”.
Piattaforma per inviare dati in anonimo
L’associazione Luca Coscioni ha lanciato una “piattaforma di segnalazioni anonime con il progetto GlobalLeaks, CovidLeaks. Qualsiasi dirigente sanitario, operatore dell’Asl, chiunque lavori con questi dati ha così la possibilità di inviare dati in anonimo. Sono dati fondamentali per dare ai ricercatori la possibilità di studiare e capire questa pandemia”.